Lo spirito sensibile - Lo spirito del tempo è de-creare. (di P. Melissari)
- hartifexassociation

- 13 gen 2022
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In un mondo globalizzato, robotizzato, abbiamo un compito importante, difficile, delicato che è comprendere le specificità, quindi de-creare.
De-creare e non creare, è il compito dell’essere umano.
L’uomo può decretare la violenza con il perdono, che è consapevolezza della nostra contingenza.
Noi di fatto assolutizziamo le nostre convinzioni ecco perché dobbiamo de-creare, solo così possiamo raggiungere la pace che è l’armonia tra il nostro ego e quello degli altri.
Tutto ciò lo sia raggiunge con l’ascolto e non con la parola, perché tutti siamo connessi e questa connessione si raggiunge ascoltando e l’esperienza di questa connessione è l’amore.
Ed allora quale è lo strumento che ti conduce in questo mondo dell’amore?
È’ il simbolo, il quale non è obiettivo, ma relazionale.
Il simbolo per essere efficace necessita della fede nel simbolo stesso, che per essere efficace deve essere privo di potere ed essendo privo di potere è vero e non è un idolo, un totem.
Non si può assolutizzare, perché è il principio del pluralismo ed è il linguaggio della mistica.
Quindi non è una dottrina che si basa sull’obiettività, ma una religiosità, cosa diversa dalla religione.
La religiosità è un’istanza dell’essere umano che collega l’uomo all’uomo, l’uomo alla Natura, e consente di ripristinare il contatto con il mistero dell’esistenza dell’Essere.
La religione è una funzione della libertà in quanto lega e slega, crea e de-crea, svincolando l’uomo dalle strutture della materia che lo imprigionano, liberando lo spirito, ancor prima della morte del corpo.
De-creare è spirito sensibile che si trasferisce all’altro per ritornare a sé arricchito dell’esperienza dell’altro spirito sensibile, e quindi la relazione diventa condividere lo spirito sensibile dell’altro.
È un incontro che consente di cogliere l’Assoluto, certamente secondo lo spirito del tempo.


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